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Comunicato stampaPubblicato il 12 dicembre 2025

Finanziamento internazionale in materia di clima e biodiversità: il Consiglio federale mira a un contributo adeguato della Svizzera

Berna, 12.12.2025 — La comunità internazionale degli Stati ha deciso di stanziare più fondi per il finanziamento internazionale in materia di clima e biodiversità a partire dal 2035. La Svizzera intende fornire il proprio contributo in misura adeguata. Il 12 dicembre 2025 il Consiglio federale ha adottato misure e conferito mandati di verifica per sfruttare maggiormente fonti esistenti e nuove. Alla fine di giugno 2027, il DATEC presenterà un rapporto sull’attuazione delle misure al Consiglio federale, il quale su queste basi deciderà su eventuali ulteriori misure.

Nel 2024, nel quadro dell’Accordo di Parigi, la comunità internazionale degli Stati ha adottato un nuovo obiettivo collettivo per il finanziamento internazionale in materia di clima. A partire dal 2035 verranno così stanziati almeno 300 miliardi di dollari all’anno, provenienti da fonti pubbliche e private, a favore della protezione del clima in Paesi in via di sviluppo.

Le Parti intendono aumentare anche i fondi per il finanziamento in materia di biodiversità: nell’ambito del Quadro globale sulla biodiversità di Kunming-Montreal si sono infatti impegnate a far arrivare, entro il 2030, a 30 miliardi di dollari il finanziamento internazionale in materia di biodiversità da fonti pubbliche e private.

La Svizzera intende adempiere gli impegni presi con l’Accordo di Parigi e con il Quadro globale sulla biodiversità di Kunming-Montreal e fornire un contributo adeguato al raggiungimento degli obiettivi collettivi per il finanziamento in materia di clima e biodiversità. In quest’ottica, il 12 dicembre 2025 il Consiglio federale ha deciso di sottoporre nove misure a una verifica approfondita, in modo sia da sfruttare maggiormente le fonti esistenti per il finanziamento e la mobilizzazione di fondi, sia da attingere da nuove. Lo scopo è promuovere investimenti e innovazioni privati attraverso l’utilizzo di garanzie o, ancora, garantire esportazioni private rilevanti per il clima verso Paesi in via di sviluppo, come per esempio l’esportazione di turbine svizzere destinate all’utilizzo in centrali eoliche. Il Consiglio federale intende anche verificare in che modo sia possibile mobilitare più fondi privati per la protezione del clima nei Paesi in via di sviluppo utilizzando strumenti di collaborazione internazionale. Va appurato, inoltre, se una parte dei proventi delle aste di certificati di emissione di CO2 nel quadro della nuova legge sul CO2 a partire dal 2030 può essere utilizzata a destinazione vincolata per misure climatiche nei Paesi in via di sviluppo.

Alla fine di giugno 2027 il DATEC, in collaborazione con gli altri servizi federali interessati, presenterà al Consiglio federale un rapporto sull’attuazione delle misure e sullo stato del finanziamento internazionale in materia di clima e biodiversità. Su queste basi, il Consiglio federale prenderà decisioni su eventuali ulteriori misure.

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UFAM: Finanziamento internazionale nel settore ambientale